Giovanni Monti
Nacque a Fratta Polesine il 16 gennaio 1900 in una delle famiglie economicamente più agiate del periodo, famiglia che aveva radici nei moti Carbonari della Fratta, primo esempio di repressione da parte austriaca delle aspirazioni alla libertà e all'emancipazione nazionale. Fin dai primi anni d'età il giovane Giovanni mostrò un interesse per lo sport che si concretizzò nella pratica di diverse discipline, tra le quali il ciclismo, partecipando alle attività della locale società sportiva Veloce Club fondata intorno al 1905, ed il calcio tanto da essere ricordato nel secondo campo sportivo comunale di Padova, al quale fu intitolato.
Nel 1918, parte volontario per la prima guerra mondiale durante la quale consegue il brevetto di pilota e dando prova delle sue qualità riuscendo in breve tempo a raggiungere il grado di capitano.
Giovanni Monti apparteneva al primo gruppo di piloti scelti per la Scuola Alta Velocità di Desenzano alla sua costituzione all'inizio del 1928.
Per la gara della Coppa Schneider di Calshot, gli venne assegnato il Macchi M.67, matricola MM105 e numero di gara 10. Monti fu costretto al ritiro per la rottura di una tubazione del circuito di raffreddamento motore. Lo stesso Monti riportò alcune scottature dovute alle perdite d'acqua. L'aereo del Monti, numero di gara 10, è oggi esposto al Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle, unico Macchi M.67 esistente.
Il 16 luglio 1931 effettuò il primo volo del Macchi-Castoldi M.C.72, giunto a Desenzano il 12 giugno precedente. Effettuò successivamente altri voli di prova, senza mai raggiungere la velocità massima, a causa dei ritorni di fiamma, prima del fatale 2 agosto 1931, quando l'aereo si inabissò nel lago e il pilota perse la vita. L'incidente, con l'ala che toccò l'acqua con una virata di quasi 90°, fu probabilmente dovuto ad una rottura del sistema di trasmissione coassiale delle due eliche controrotanti.